Il libro della settimana, Io Posso, sottotitolo: due donne sole contro la mafia.
Il sottotitolo parla da solo, Pif e Marco Lillo hanno voluto raccontare questa storia che ha dell’inverosimile ma che purtroppo è una storia vera e che assomiglia a chissà quante altre storie simili di cui si preferisce non parlare.
La storia racconta di due sorelle e inizia così: immaginate di tornare un giorno a casa vostra e di trovare un costruttore legato alla mafia lì davanti. Immaginate che vi dica che quella non è casa vostra, ma sua. E che, qualche anno dopo, ve la danneggi gravemente per costruirci accanto un palazzo più grande. E immaginate di dover aspettare trent’anni prima che un tribunale italiano vi dia ragione.
Palermo, piazza Leoni, all’ingresso del parco della Favorita.
I due scrittori ci raccontano i fatti, purtroppo non c’è un lieto fine, anzi.
Ma c’è una morale, le sorelle Pilliu non hanno ceduto: alle minacce, ai voltafaccia, agli insulti, al dolore, alla paura. Nel corso di questi trent’anni hanno denunciato, sempre, tutto, senza timore, hanno parlato, fra gli altri, con il giudice Borsellino.
Queste le sue parole: ”la lotta alla mafia deve essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”.
Un libro da leggere e regalare, per dire NO ai soprusi, all’illegalità, alla legge del più forte e disonesto. E per aiutare chi si trova solo a combattere una guerra.
Io posso – Pif e Marco Lillo

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