Nella settimana che ricorda il trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio un libro che racconta i dietro le quinte di una vita da magistrato.
Il libro della settimana, La stanza numero 30 – Ilda Boccassini, Cronache di una vita
Arrivata nel 1979 alla procura di Milano, Ilda Boccassini si scontra subito con i pregiudizi e i malumori dell’ambiente. Il lavoro è duro ma entusiasmante già dal primo periodo, a partire dai successi ottenuti insieme a Giovanni Falcone nell’indagine “Duomo connection”, che svela la presenza di Cosa Nostra a Milano.
Fino al giorno in cui tutto finisce e tutto comincia: il 23 maggio 1992, lo squarcio sull’autostrada, la strage di Capaci.
Ilda Boccassini parte per la Sicilia per indagare su quelle morti, sconsigliata da tutti, perseguitata dal senso di colpa per i figli lasciati a Milano. Ma è necessario capire, dare giustizia.
E’ un periodo durissimo, irto di ostacoli e di omertà, e solo la grande ammirazione per il rapporto di affetto e di amicizia che la legano al magistrato ucciso la fanno rimanere sull’isola.
Ma poi deve cedere e ritorna in procura a Milano, nella stessa stanza numero 30 da cui è partita e che rimarrà la sua stanza fino alla pensione a fine dicembre 2019.
E qui l’aspetta un’altra sfida, ci sono i processi Imi-Sir, Lodo Mondadori, “Toghe sporche”, che la portano ad affrontare anche Silvio Berlusconi, fino agli anni duemila con il caso Ruby.
E con quei processi, l’inizio di una campagna d’odio che dura da decenni.
Queste pagine ripercorrono gli avvenimenti da uno straordinario punto di vista: quello di una donna libera, sotto la toga e nella vita che ha scelto, con la forza di pochi e la fragilità di tutti.
Il libro della settimana, due epoche della storia italiana, di cui non è possibile andare fieri.
Da leggere, fosse solo per quanti sassolini (più pietre che sassi) si è tolta dalle scarpe!
La stanza numero 30 – Ilda Boccassini

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